Racconti di un’EXPO – parte terza

Senza titolo-1Ed eccoci giunti all’ultima parte del nostro racconto di un’Expo. L’avventura milanese si è conclusa il 16 ottobre, sempre all’interno del Cluster del cioccolato in Expo Milano 2015, ancora insieme a Dolciarte e Bhumi nel progetto Commistioni.

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Dopo gli appuntamenti di giugno e settembre, sotto una lieve pioggerella e il cielo autunnale di ottobre, siamo di nuovo stati protagonisti di uno show cooking d’eccellenza che ha messo in sinergia vino, design e, ovviamente, pasticceria. Stavolta Carmen Vecchione, Dolciarte, ha preparato una glassa al cioccolato a base di un Moro di Pietra del 2008, annata particolarmente pregiata, di cui Ciriaco Coscia ha illustrato le particolarità.

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La glassa è stata la componente finale di un panettone artigianale di farina integrale farcito con scorzette di limone e fichi del Cilento. L’insieme è stato presentato nella sua forma finale su un piatto realizzato da Bhumi in ceramica e argilla stoneware, un piatto dalla grande funzionalità e resistenza dotato tuttavia di una linea elegante e raffinata.

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Ciriaco Coscia ci ha tenuto a sottolineare come la creazione di questo momento di unione fra tre aziende sia stato un tentativo di uscire dall’immagine microscopica e individuale dell’impresa italiana, senza però perdere le caratteristiche che sono all’origine del prodotto made in Italy. Anche Carmen Vecchione ha sottolineato come questo significa essere legati a un territorio e al contempo volerlo portare fuori, aprirlo al mercato internazionale. Nello Antonio Valentino, di Bhumi Ceramica, nonché direttore artistico del progetto ha portato l’esempio del lavoro sul piatto, lavoro che in ceramica si fa in collaborazione con lo chef, di cui vanno interpretati gusti e necessità, sempre però mantenendo intatto lo stile dell’azienda. E’ a partire dalla profonda conoscenza della materia prima che si può sperimentare anche, perché no, azzardando commistioni come vino e cioccolato, non proprio il primo abbinamento che ci viene in mente.

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E’ stato molto bello, tra le altre cose, portare proprio il panettone dall’Irpinia a Milano, e tutti i presenti hanno apprezzato e gustato con passione la preparazione del giorno, nel momento finale della degustazione (sempre il più atteso!).

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E così si sono conclusi i nostri mesi all’interno dell’esposizione universale. Per quel che ci riguarda, è stata un’esperienza molto bella, istruttiva e costruttiva, sotto molteplici aspetti. Quello che resta, ora, è un bel progetto di sinergia tra eccellenze, Commistioni, che continua a muoversi anche qui a casa nostra e che presto darà vita a tante belle novità!

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Ricordo di un’estate: aperitivo in vigna

© Angelo Iannaccone photography

L’estate è finita, anche se in questo clima insolitamente mite di fine ottobre sembra quasi che non voglia accennare ad andarsene, e dell’ estate appena trascorsa vogliamo tirare fuori un ricordo e condividerlo qui.

© Angelo Iannaccone photography

Ne ha parlato meglio e ampiamente L’antiviaggiatore in quest’articolo, da cui potete anche accedere a un bel video, ma ci tenevamo a mostrarvi le immagini di quel giorno nei vigneti, quel giorno in cui un gruppo di italo americani alla ricerca delle proprie origini ci è venuto a trovare, e che abbiamo accolto a modo nostro, con un aperitivo al tramonto tra le vigne.

© Angelo Iannaccone photography

Il progetto si chiamava, appunto, “Back to the Origins”. Questi “pionieri alla rovescia”, come li chiama L’antiviaggiatore, sono un gruppo di imprenditori e addetti ai lavori nel settore enogastronomico che quest’estate sono stati in tour in Irpinia, alla scoperta di quei luoghi con cui tutti, quella sera, condividevamo un legame.

Abbiamo preparato per loro un piccolo rinfresco da godere alla luce di uno dei meravigliosi tramonti che incendiano i nostri vigneti tutte le sere.

© Angelo Iannaccone photography

All’incontro c’erano anche il Sindaco e le autorità di Grottolella, che hanno poi accolto il gruppo di ospiti in paese, deliziandoli con le prelibatezze della festa in corso e affascinandoli con la bellezza e il calore del posto e della gente.

© Angelo Iannaccone photography

Ci tenevamo a ricordare anche noi, in questo blog appena nato, un po’ del nostro recente passato. La memoria è alla radice dei nostri vini, onorarla è un dovere, oltre che un piacere.

© Angelo Iannaccone photography

Le ricette di Marianna: paccheri al Moro di pietra

Diamo il via oggi, in questa bellissima giornata d’autunno,
alla prima rubrica di questo blog: le ricette di Marianna.
Ogni mese vi proporremo una ricetta che contiene uno dei nostri vini nella lista degli ingredienti, sperando che vi sia di ispirazione per questo sabato d’ottobre.
La ricetta di oggi è un bel piatto di pasta semplice ma sostanzioso e ricco,
da gustare in compagnia o da soli, ma con l’obbligo di accompagnarlo
con un bel bicchiere di Moro di Pietra.

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Paccheri al Moro di pietra

Ingredienti per 4 persone:

350 g di paccheri
500 ml di brodo (vegetale o di carne, come preferite)
500 ml di Moro di Pietra (io ho usato il 2010)
una cipolla
uno spicchio d’aglio
olio extrevergine d’oliva q.b.
una foglia di alloro
peperoncino
sale
pepe
parmigiano in scaglie
prezzemolo tritato

Tritate la cipolla finemente e mettetela in una pentola con un filo d’olio, lasciatela cuocere a fuoco lento finché non risulta trasparente. Aggiungete al fondo di cottura l’aglio, la foglia di alloro e un po’ di peperoncino piccante se vi piace. Girate un paio di volte e poi coprite tutto con il vino e il brodo e il sale, poi versate i paccheri direttamente nella pentola. Coprite e portate a bollore. Dal momento dell’ebollizione cuocete a fiamma viva e a pentola scoperta mescolando di tanto in tanto per non far attaccare la pasta. Servite con parmigiano a scaglie, pepe e un po’ di prezzemolo tritato.

Accompagnate il piatto con il vino avanzato dalla bottiglia aperta per cucinare, e se serve… stappatene pure un’altra!

Irpinia. 3000 anni di storia.

Un pezzo di Appennino che si arrampica tra colline, pianure, valli, montagne e paesaggi ripidi, questa è l’Irpinia. Circondata dalle altre province campane di Napoli, Caserta, Benevento e Salerno, distesa fino alla confine con la Puglia e affondata a intrecciarsi con la Basilicata, l’Irpinia è il cuore nascosto della regione Campania. Quella parte della provincia avvolta dalle catene dei i monti Picentini, del Partenio e del Taburno è la terra del vino, una delle più antiche superfici vitate in Italia, che conserva nelle sue radici una storia di vitigni millenari.
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